IL BAMBINO DI VETRO

TRAMA

Figlio unico in una nobile famiglia italiana di inizio Novecento, Pino spia la vita dalla finestra: una spossante malattia lo rende vulnerabile a tutto, isolato dalla vita scolastica e dai giochi di strada. Con l’unica compagnia di precettori e donne di servizio, la solitudine domestica è il destino che i genitori gli prospettano, il prezzo della loro soffocante apprensione.
Pino ha 10 anni quando riceve in dono un libro speciale. C’è un drago rosso in copertina ma, dentro, le pagine sono vuote: è un diario, di quelli senza date, con l’invito a riempirlo dei più intimi segreti.
C’è un misto di attrazione e ostilità nell’affrontare l’abisso di questa sfida, una vertigine che lo scuote fin dalle prime pagine, con un grido furioso: “Che segreti vuoi che abbia io? Stupido diario. Non lo vedi che non ho neanche una vita?”.
Quando la complicità del padre gli permette le prime uscite per strada, Pino inizia a raccontarsi: ogni capitolo un segreto, ogni segreto un capitolo nella sua storia di iniziazione al mondo. Presto diventa capitano di una delle bande rivali del paese, stringe alleanze, combatte nemici; conosce il calore dell’amicizia, la complessità delle relazioni. Lo svantaggio diventa punto di forza; la fragilità del vetro ha nel suo rovescio la pungente durezza di una scheggia, la potente trasparenza della consapevolezza.

#LIBROCONSIGLIATO
 

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